“Prof, spinga, spinga che riusciamo a farci stare ancora un po’ di roba”.
E’ iniziata così – 24 ore prima dell’”ora X”, quella in cui si iniziava ufficialmente a far scatole per il container – la mia marcia di avvicinamento a questo storico momento per Time4Life International.
Con i miei alunni che, infervorati dall’intervento che Elisa aveva appena fatto nella nostra scuola, cercavano di stipare nella mia povera macchina, la montagna di roba che avevano portato per quelli che ormai sentono come gli “amici siriani”.
DOMENICA 23
Ai mezzi di Paola e Maria Grazia, le due ragazze di Imola, che hanno accettato di vivere con me questa pazza avventura non è andata certo molto meglio perché si trattava di svuotare anche il nostro garage.
Camion di Barbie escluso, siamo riuscite a caricare tutto e ci siamo dirette, un po’ tese e sotto un cielo plumbeo, verso Modena.
Arrivata a casa di Feras, mi sono sentita davvero in quella “squadra fortissimi”, di cui avevo scritto tante volte in precedenza…
“Mister” Fangareggi coordinava le operazioni e ogni membro di Time4Life aveva un suo ruolo in campo.
In una partita che dovevamo assolutamente vincere.
Si trattava di “segnare” 330 volte per la Siria e 65 per la Romania, perché anche i bambini di suor Bianca, quelli dell’orfanatrofio di Sighet, hanno bisogno di noi.
Mentre guidavo verso Modena dentro di me avevo pensato che forse saremmo stati troppi, che forse ci saremmo pestati i piedi, invece questo non è mai successo.
C’erano tante cose da fare, tanti materiali da smistare, alcuni già stoccati nel garage di Feras, altri che arrivavano a ritmo continuo con i volontari che avevano risposto “presente” all’appello di Elisa da tutta Italia. E anche dalla Svizzera.
L’ORGANIZZAZIONE
C’era la “zona scarpe” nell’atrio, la “zona cibo, giochi, cancelleria e prodotti per l’igiene del corpo” nella camera di Assad, la “zona vestiti” in cucina. La camera di Feras era stata invasa dalle medicine, che dovevano essere controllate e catalogate.
Nel cortile, dove erano state allestite delle coperture di fortuna, ma preziosissime, i volontari facevano quello che forse era il lavoro più difficile: issare l’una sull’altra le pesantissime scatole che arrivavano dai vari settori e creare i pallets che sarebbero poi stati caricati sul container.
IL DISCORSO DI ELISA
A fine mattinata, quando già la fatica cominciava a farsi sentire, Elisa ci ha messo al corrente che dei 20 pallets che dovevano essere pronti per sera, solo 5 erano effettivamente già stati allestiti e che quindi le operazioni procedevano troppo a rilento.
Durante i 15 minuti di “pausa pizza” non ha mai smesso di parlarci di Siria, delle attuali condizioni del campo di Bab al Salam, dove si attende l’arrivo nei prossimi giorni di altri 10.000 disperati.
Mai Time4Life si è trovata di fronte una situazione così drammatica, tanto che Elisa ha preannunciato lo svuotamento del conto dell’associazione per provvedere ora, subito, all’emergenza.
Era un generale che passava in rassegna le truppe, che le motivava a fare di più, ma la cosa bella, nuova, magica era che non le invitava a invadere un paese straniero con le armi, ma con il bene. Con coperte, sacchi a pelo, medicine, scarpe e cibo.
L’amore per i bambini, la preoccupazione per loro, la voglia di fare qualcosa di grande ci ha fatto finire la pizza in 15 minuti per poi tornare al lavoro.
LA SINTONIA DEI VOLONTARI
C’era fatica, ma anche divertimento grazie a Feras, a Assad e a Paola. C’era chi, nonostante una corporatura non certo da gladiatore, spostava carichi monumentali, come Maria Grazia. C’era chi, come Giulia, Elisabetta e Enrica, mi chiedeva informazioni per pianificare nuove iniziative e progetti Time4Life nella propria città. C’era chi mi sembrava di conoscere da una vita, tanto si era in sintonia, come Elena e Felicia.
Alla fine, paradossalmente, come spesso di succede da quando sono in Time4Life penso di avere auto da questa giornata molto di più di quanto ho dato, perché ho conosciuto persone splendide.
Chiudo questo reportage da via Cairoli 22, cioè dal garage di Feras, aggiornandovi sul risultato della partita.
I RISULTATI FINALI
Time4Life-guerra in Siria: 330-0
Time4Life-povertà in Romania: 54-0
Direi che abbiamo vinto la nostra partita.
Noi, e tutti quanti da casa ci hanno aiutati.
Dai miei alunni, che hanno portato mille aiuti e stipato la mia macchina ai mariti, senza i quali molte di noi non sarebbero potute essere a Modena. Dalle nonne che hanno sferruzzato e prodotto meravigliose berrettine di lana per i piccoli siriani ai trasportatori, per esempio quello che alle 15 si è diretto in Romania. E l’elenco potrebbe andare avanti per ore…
Grazie a tutti e speriamo di ritrovarci, tra 25 giorni, a festeggiare per l’arrivo del container ad Aleppo.